1.2.13

r/041 - Quaderno di Eugenia (prima parte)


E' il 31 ottobre 1931.
Siamo a Temossi, un paesello situato nell'entroterra ligure. 
Eugenia, una bambina di circa 12 anni, si accinge a scrivere sulla prima pagina del suo nuovo quaderno di scuola.

Subito dopo la data, una X incastonata fra due trattini orizzontali sta ad indicare che ci troviamo nel decimo anno dell'era fascista.
In questa prima pagina Eugenia trascrive un breve riassunto di ciò che probabilmente ha appena studiato: i Carbonari ed i moti del Risorgimento italiano. Il voto della maestra, vergato a lapis azzurro in fondo al riassunto, decreta un modestissimo "Suff", causato probabilmente dai tanti errori di grammatica.
Anche le correzioni però non sono impeccabili, ad esempio laddove la parola "società" viene modificata in "socetà". Povera Eugenia, almeno quella l'aveva scritta bene!
Queste poche righe, comunque, dai contenuti così retorici e nazionalisti, sono solo un assaggio rispetto ad altri paragrafi nettamete più propagandistici.


Dopo le prime pagine, Eugenia non scrive più sul suo quaderno per ben due settimane. Poi, in data 13 novembre (e qui dimentica la X) l'intestazione recita: "Diario".


Questa volta non ci troviamo di fronte ad un mero riassunto o ad un dettato scolastico, ma a parole scritte in libertà dall'alunna per raccontare ciò che ha fatto durante la giornata appena trascorsa. 
Proprio questa è la caratteristica che a mio giudizio rende il quaderno una testimonianza straordinaria e ci dà uno spaccato inedito e sincero sulla vita quotidiana di una ragazzina nell'Italia rurale dei primi anni '30.
Questo quaderno però è straordinario anche per un'altra ragione, molto più personale: Eugenia era mia nonna.
Foto di famiglia risalente agli anni '30. Papà Celestino e mamma Maria Caterina posano nel cortile dietro casa assieme ai loro 8 figli. Eugenia, la minore, è la bambina alla destra del capofamiglia.

Agosto 2012.

San Salvatore di Cogorno, una frazione a pochi chilometri dalla costa, sulla stessa strada che da Lavagna porta al vecchio paesino di Temossi.
Un'anziana zia è appena deceduta, lasciando dietro di sé una casa piena di polvere e vecchi ricordi. Circondato da parenti appena conosciuti, occupati in perigliose questioni ereditarie ed indaffarati nel tentativo di recuperare oggetti di valore, si trova anche il sottoscritto. 
Le mie mani rovistano nei cassetti e tra le vecchie carte, scoprendo tesori dove gli altri vedono solo cianfrusaglie.
Poi, la scoperta: chiusi in un sacchetto, all'interno di un grosso armadio, libri e quaderni di scuola del ventennio, presumibilmente appartenuti alla defunta. Uno di questi richiama la mia attenzione per la ricca decorazione della copertina, raffigurante un gruppo di soldati romani ed una vittoriosa battaglia navale della prima guerra punica.


Tipico di quel periodo, rispolverare episodi bellici e tradizioni dell'epoca imperiale per porli al servizio della propaganda fascista. Senza dubbio ottimo materiale per un articolo del mio blog.
Solo quella sera, rientrato a casa mia, mi rendo conto che quel quaderno non appartenne alla zia Monica, bensì a mia nonna, deceduta ormai da tempo.
Mi torna alla mente il vago ricordo di una conversazione svoltasi diversi anni addietro, in cui lei accennava ai suoi vecchi quaderni di scuola, probabilmente in possesso della nipote.
All'epoca non vi badai, giudicando improbabile che quelle vecchie carte fossero sopravvissute fino ai nostri giorni.

Il destino però aveva altri programmi.
Il ritrovamento di questo materiale è stato per me una graditissima sorpresa, che in un certo qual modo mi ha permesso di "reincontare" mia nonna per ascoltare una storia che ancora non conoscevo. La sua storia, che ora sono pronto a raccontare a tutti voi.

Qui di seguito riporto la trascrizione pressoché completa del quaderno (con l'esclusione di alcune pagine di grammatica), corredata da varie foto, alcune delle quali scattate da me sui luoghi citati.
Ho inserito anche numerosi link a pagine esterne (soprattutto Wikipedia), già che gli spunti per ulteriori approfondimenti non mancano.
La presente trascrizione include le correzioni dell'insegnante per facilitarne la lettura, anche se diversi errori non corretti vengono lasciati invariati. In particolare il verbo "avere" viene scritto con "h" o con "à" accentuata senza una logica precisa. La maestra non sembra farsene un problema, quindi anche noi lo prenderemo così com'è.

Nel prossimo post, invece, oltre alla seconda parte della trascrizione, troverete il link per scaricare il file in formato .pdf con la scansione fotografica dell'intero quaderno.
Metto a disposizione gratuitamente questo materiale, con l'unica richiesta di essere citato come fonte e messo al corrente di un suo eventuale utilizzo o pubblicazione.
Spero che risulti per voi interessante quanto lo è stato per me.

Buona lettura!



Quaderno di Gatto Eugenia

Temossi 31 ottobre 1931 X
Copiato. Riassunto di storia



Le condizioni della nostra Patria erano ben dolorose. Molti generosi si proposero di strapparla a tanta miseria anche a costo della vita, e si raccolsero in numerose società segrete. Una di queste fu detta dei Carbonari, perché i suoi membri usavano il gergo dei carbonari.
Fra il 1818 ed il 1832 i carbonari suscitarono parecchie ribellioni, ma invano. L’Austria mando i suoi soldati in aiuto dei principi oppressori. Il Risorgimento italiano ebbe i suoi primi martiri Maroncelli, Oroboni, Pellico, Confalonieri, che languirono lunghi anni in carcere; Ciro Menotti, Giuseppe Andreoli che furono fatti giustiziare dal Duca di Modena.
Suff

Temossi 13 novembre 1931
Diario

Stamattina sono andata a scuola, la signorina Maestra ha fatto dire la lezione e ha corretto il compito, ha fatto scrivere e leggere e dopo ha letto Pinocchio.
Dopo pranzo sono andata a cucire, c’eravamo in quattro e prima di uscire abbiamo scopato la scuola, quando sono tornata a casa ho aiutato la mia mamma a fare da mangiare.
Buono
Temossi 18 novembre 1931-X
Diario
Oggi sono andata a scuola e la signorina Maestra ha spiegato la pulizia delle case. Alla mattina, quando ci si alza, si dicono le orazioni poi si va a lavarsi poi si fa il letto, si scopa dappertutto e si spolvera sui mobili, e sul tavolino. Bisogna scacciare le mosche perché vanno sul letame e poi vanno sui cibi, i cibi si mangiano e si prendono delle malattie. La maestra ha spiegato anche le figure del cartellone delle mosche.
Quando siamo usciti sono andata a portare da mangiare ai miei genitori nella Chiappa e poi sono stata a raccoglire le catagne
Suff
Temossi 20 novembre 1931-X
Composizione
La mia scuola
Saggio

Io vado volentieri a scuole perché s’impara a scrivere e a leggere e a fare tante altre cose. La scuola è necessaria per tutti. A me è più caro andare nella scuola vecchia perché è più grande e c’è il palco.
Buono
Il vecchio edificio scolastico ripreso da Google street view (QUI)


Lunedì 23 novembre 1931 X
Diario

Stamattina sono andata a scuola e ho portato un bel mazzo di fiori e d’olivo e la Signorina Maestra l’olivo lo à messo dai quadri e ci sta molto bene. La Maestra à detto che sabato va ha casa e quando ritorna porta la polvere color d’oro da indorare dei rametti d’olivo.
I crisantemi me li hanno dati le mie cugine di Belpiano ieri perché cisono andata, loro ne ànno tanti.La Signorina maestra ha fatto dire la lezione e poi ha coretto il compito e ha letto un raconto. Dopo pranzo sono andata con le miche
Buono




Temossi 28 novembre 1931

Composizione
Parlare del funerale che si è svolto oggi.
Saggio
Oggi si svolto il funerale di una donna di Bertigaro, e noi bambini siamo andati incontro fino alla Croce e quando e arrivata la morta ci siano messi in fila e poi siamo andati in chiesa. Finito il funerale siamo andati in scuola a prenderci la cartella e siamo andati a casa.
Buono


Temossi 1 Dicembre 1931-X
Diario

Oggi sono andata a scuola e abbiamo messo i banchi intorno alla stufa per sentire il caldo, ma c’era fumo e non si poteva stare bene. Abbiamo fatto lezione e mentre si faceva lezione è caduta una pietra sulla testa di Luigi. La signorina maestra à preso un po di carta l’à bagnata nell’acqua fresca e gliela messa per un po’ sulla testa. Dopo pranzo sono andata con le pecore ò cercate delle castagne per fare le arrostite, e le pecore le ò condotte a casa che era quasi buio.
Buono


Sabato 5 dicembre 1931-X
Diario


Oggi sono andata a scuola e la signorina maestra à fatto tanti auguri ai Balilla e alle Piccole Italiane perché è il 5 dicembre, ha anche spiegato la storia di Balilla. A corretto il compito, ha fatto dire la lezione, à fatto leggere e à fatto cantare l’inno di Balilla e poi siamo usciti. Dopo pranzo sono andata a scopare le foglie.
Buono




Temossi 9 dicembre 1931 X
Diario
Oggi sono andata a scuola è la signorina maestra à sospeso Tonino perché faceva chiasso e lo ha sospeso da scuola fino a lunedì. Dopo pranzo sono a cucire e c’eravamo in cinque e abbiamo cantato Giovinezza.

Buono


Lunedì 14 dicembre 1931-X
Diario
Oggi sono andata a scuola, la signorina maestra è andata a prendere la camomilla alla mia compagna che era malata, poi abbiamo fatto lezione. Dopo pranzo sono andata a cucire e ò portato le patate alla signorina. A cucire c’eravamo in dice. Quando siamo uscite sono andata con le pecore e le ò condotte a casa che era quasi buio.
Buono
Una panoramica dei campi intorno a Temossi


Temossi 16 Dicembre 1931
Diario
Oggi la signorina maestra ci ha fatto dire la lezione e io ò preso buono e poi ci ha fatto scrivere la poesia e ha fatto fare il disegno della capanna. Prima di uscire à lette Pinocchio. Dopo pranzo sono andata a cucire e c’eravamo in due, quando siamo usciti sono andata con le pecore le ò condotte a casa un po’ più presto delle altre sere perché non ci volevano stare
Buono
Immagine recente della casa in cui Eugenia viveva con tutta la famiglia


Temossi 23 dicembre 1931-X
Diario
Oggi sono andata a scuola, abbiamo fatto il disegno e poi è arrivato il medico, i bambini scappavano perché avevano paura che facesse male e piangevano. E’ venuto a fare la puntura ai bambini perché non venga latosse senina  (*) il mal di gola. La signorina à letto Pinocchio e altri due racconti. Dopo pranzo sono andata con le pecore ò portato la poesia di capodanno, le ò condotte a casa che era quasi buio.
(*) Eugenia si riferisce alla "tosse asinina", ovvero la pertosse
Buono
Temossi 26 dicembre 1931-X
Ieri era Natale io non l’ò passato bene perché è morto il mio zio e perché non c’era il mio fratello. A pranzo, mentre dicevo la poesia non l’ò potuta nemmeno finire perché il mio babbo à sentito suonare l’agonia del mio zio e così non me l’a à lasciata finire, poi l’ò detta alla sera che il mio babbo non c’era.
Buono

Celestino Gatto, padre di Eugenia (e mio bisnonno)


(fine prima parte)


1 commento:

cooksappe ha detto...

tutti uguali in quella foto *_*

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