18.1.09

r/027 - Mummia di geco

Resti essiccati di un piccolo esemplare della famiglia gekkonidae, rinvenuto sul terrazzo di casa spostando un vaso.

Questi piccoli rettili (noti comunemente con il nome di gechi), sono largamente diffusi in tutte le zone calde del pianeta e sono assolutamente innocui per l'uomo.
Si nutrono principalmente di insetti, che cacciano nelle ore notturne, e trovano il loro ideale rifugio nelle case, tanto di campagna come di città, infilandosi sotto le tegole o nei muri. Per comunicare tra loro emettono un caratteristico suono ovattato simile a uno squittio.

I gechi hanno l'incredibile capacità di arrampicarsi su qualsiasi superficie. Le loro zampe infatti sono dotate di circa 14.100 setole per millimetro quadrato. Le setole si dividono in centinaia di diramazioni, le cui estremità sono larghe solo 0,2 micrometri (contro i 10 dei capelli umani).
Per farle aderire alla superficie occorre una piccola forza di precarico, e per staccare la zampa il geco non deve fare fatica: basta cambiare l'inclinazione delle setole e la forza di adesione viene a mancare.
Grazie a queste strutture straordinarie i gechi possono aderire al vetro smerigliato, su sostanze lisce a livello molecolare come l'arseniuro di gallio, su sostanze idrofile e idrofobe, oltre che nel vuoto o sott'acqua. Se le zampe si sporcano bastano solo pochi passi affinché ritornino pulite.
Nella foto in basso, un possibile parente del defunto, fotografato qualche tempo prima nel bagno di casa (la foto andrebbe vista in verticale).

Tra i rappresentanti della classe dei rettili, i gechi sono forse quelli con cui siamo più abituati a convivere, insieme alle lucertole. In tutta la storia dell'uomo comunque, la figura del rettile è sempre stata presente, nelle forme più diverse.
La mitologia da questo punto di vista riveste un ruolo unificatore, in quanto tutti i popoli della terra, dall'Asia all'Africa, dalle Americhe all'Europa, hanno sempre incluso nei propri culti e nei propri miti la figura del rettile: sia esso reale o di fantasia, divinità o demone...

Basti pensare per esempio alla Bibbia, dove il serpente è presente tanto all'inizio (Genesi) che alla fine dei tempi (Apocalisse). E non solo, dal momento che lo stesso Mosè eresse l'effigie in rame di un serpente, chiamato Nehushtan (Libro dei Numeri 21:5-9) che avrebbe curato chiunque l'avesse guardato dal morso velenoso dei serpenti che infestavano la regione.

Questo animale è infatti spesso associato alla medicina ed alle capacità curative, come nel caso del dio sumero Ningishzida, dal quale deriva direttamente la figura del Caduceo che ancora oggi è un simbolo medico molto diffuso.

Nella mitologia dell'antico Egitto, il serpente-mostro Apep cerca sempre di impedire al dio sole, Amon-Ra, di sorgere ogni giorno.
Tuttavia, gli egiziani stessi consideravano la doppia natura del serpente, che associavano anche alla resurrezione, per via della muta. Un antico testo egizio, scritto per aiutare i morti a risorgere, faceva recitare ai defunti i seguenti versi:

"Io Sono il Serpente Sata dagli infiniti anni,
Io muoio e rinasco ogni giorno
E rinnovo me stesso
Ringiovanendo quotidianamente."


Nella mitologia persiana, il serpente porta malattia e morte. Una volta Ahirman, lo spirito del male, si trasformò in un serpente che si intrufolava nelle anime degli esseri umani per portarvi lussuria, falsità, avidità, violenza e vendetta.

All'altro lato dell'oceano, nell'attuale Messico gli aztechi veneravano invece Quetzalcoatl, il serpente piumato (chiamato anche Kukulkan dai maya e Gukamatz dai quiché)
I sacerdoti ed i re mesoamericani a volte prendevano il nome delle divinità che veneravano, perciò, Quetzalcoatl e Kukulkan sono anche nomi di personaggi storici.

Ma parlando di miti, come non citare i draghi, esseri dall'aspetto rettiloide presenti in moltissime e differenti culture, dal lontano oriente all'Europa!
Questi mostri mitologici hanno rivestito anche nel mondo cristiano il ruolo di demoni e perfino del maligno (San Giorgio e il drago), e sono ancora ben presenti ai giorni nostri nell'araldica, nell'arte, nella letteratura e nel cinema.
Sembra insomma che l'uomo provi un'attrazione particolare verso rettili, sauri e affini. Anche l'inossidabile successo dei grandi dinosauri lo dimostra.

E se tutti questi miti e queste creature avessero in realtà un'origine comune?
Nei confronti dei rettili le nostre reazioni sono sempre estreme. C'è chi li adora e chi inorridisce al solo pensiero di incontrarne uno. E' molto difficile rimanere indifferenti.
Che sia questo il segnale che sotto c'è qualcosa di più, forse addirittura nella nostra memoria genetica?

Anche al giorno d'oggi miti e leggende non mancano, e recentemente hanno trovato terra fertile con la nascita di internet, dove riescono a diffondersi istantaneamente su tutto il pianeta.
Oggi però non si parla più di draghi o serpenti, ma di rettiliani. Questi sono gli esseri che, secondo quanto si dice, abiterebbero la terra sin dalla notte dei tempi (cioè da molto prima della comparsa dell'uomo) e continuerebbero a muoverne le sorti di nascosto con la complicità dei cosiddetti "illuminati".
Il più conosciuto sostenitore di queste teorie complottiste è lo scrittore inglese David Icke.

Ma come accadeva un tempo con i serpenti divini, anche i rettiliani possono dividersi in buoni o cattivi.
Ne è riprova l'intervista a una rettiliana che si fa chiamare Lacerta e che recentemente ha fatto il giro della rete. La trovate QUI tradotta in varie lingue (è molto lunga ma vale la pena di essere letta, meglio tenersi informati su certe cose).

P.S.: Se dalle mie parole traspare un po' di sarcasmo non fateci caso. In realtà sono assolutamente convinto che presto i rettiliani verranno allo scoperto, e allora scopriremo quali sono i buoni e quali i cattivi.

DETTAGLI
Estensione massima: 2,6 cm
Lunghezza della testa: 0,9 cm
Peso: quasi nullo

Provenienza:
Granada, "terra di sangue e di sole", 2006. Dietro un vaso di campanelle secche sul terrazzo di casa.

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