2.4.08

r/001 - Granata Modello 1 "Tonelete"

Granata a frammentazione in dotazione all'Esercito Spagnolo dal 1918 al 1939.


Di questa granata esistono principalmente due modelli. Il Modello 1 da guerra (nelle foto) e il Modello 2 per istruzione.
Il primo è in ferro con striature esterne che la dividono in 40/50 frammenti, e veniva caricato con comune polvere da sparo. Alla base presenta un'apertura per il caricamento in cui si avvitava un tappo metallico (probabilmente in piombo). Nella parte superiore si trovava un tappo di latta con all'interno un tratto di miccia a bruciatura lenta e una punta di fiammifero con raschietto per l'accensione. Per evitare l'accensione involontaria, tra il fiammifero e il raschietto veniva posizionato un batuffolo di cotone.


Per innescare la granata era necessario aprire il tappo, rimuovere il cotone ed accendere la miccia. Quest'ultima aveva una durata di circa 7 secondi, tempo che doveva essere sufficiente a mettersi al riparo, in quanto la portata dei frammenti (100 metri) era superiore alla gittata massima.
Di questa granata furono prodotte diverse varianti durante la guerra civile (1936/39), e una di esse fu perfino convertita in granata da fucile.

Il Modello 2, come già detto, è stato prodotto a scopo dimostrativo, non presenta striature ed ha una carica esplosiva limitata.

CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Altezza: 92 mm
  • Diametro: 60 mm
  • Peso: 750 grammi
La granata nelle foto è stata sezionata nella parte superiore, forse per estrarre la carica. Manca quindi tutta la parte dove risiedeva il meccanismo d'accensione (vedi disegno a destra).

Provenienza:

Granada, primavera 2007.
Un cassetto pieno di roba dimenticata, in una casa disabitata e pronta per essere demolita (è stata poi abbattuta lo scorso febbraio)




Aggiornamento 24/1/2010


Dopo tanto tempo dalla stesura di questo primo post del Rumentaio, si rende necessario un piccolo aggiornamento, grazie alle informazioni fornitemi da un paio di lettori e appassionati di cimeli della guerra civile spagnola, Jesus Ornia e Javier "Porloscerros" Marquerie.

A quanto sembra questo pezzo è più raro di quanto pensassi, e apparterrebbe al primissimo modello di granata "tonelete". Venne usato soprattutto nelle guerre d'Africa e nei primi scontri della guerra civile, mentre in seguito si diffusero altri modelli molto simili.
Qui di seguito riporto alcuni paragrafi tratti da un volume del 1938 che descrive l'armamento di fanteria dell'esercito spagnolo, di cui sono venuto in possesso "in via confidenziale":

10. Per Decreto Reale  dell'11 maggio 1918 (...) furono dichiarate regolamentari nel nostro Esercito le granate a mano modelli numero 1 e 2.
...
12. La granata a mano modello num.1 è destinata esclusivamente al lancio in guerra. Il corpo di ferro fuso presenta striature esterne che lo dividono in 40 segmenti. Queste striature determinano linee di rottura al momento dell'esplosione.
Il cilindro è chiuso a entrambi i lati, i quali presentano distinti orifizi di avvitamento. Quello superiore serve per il caricamento e gli viene avvitato un tappo di ferro; quello inferiore si utilizza per l'artificio di accensione. La granata viene riempita con polvere nera non mescolata.
13. L'artificio di accensione è lo stesso sia per le granate d'istruzione che per quelle da guerra. Quello attualmente vigente consiste in un tappo d'ottone ad avvitamento, dentro al quale si trova un tratto di miccia lenta Bickford, di cui un'estremità è tagliata perché possa entrare in contatto con la carica della granata, mentre l'altra è ricoperta con una pasta formata da polvere da sparo e gomma arabica, alla quale viene legato un fiammifero amorfo, o uno di quelli che vengono prodotti commercialmente contro il vento. La lunghezza della miccia deve essere di sei centimetri, calcolata quindi perché trascorra un intervallo di sette secondi dal momento dell'accensione della miccia all'esplosione della granata.
La miccia è arrotolata all'interno del tappo ed è protetta dall'esterno mediante un coperchio di latta, al quale si avvita il tappo. Questo tappo tiene incollato sul fondo un pezzo di carta vetro, o sostanza inerte protetta da un disco di tessuto. Per evitare sfregamenti, la testa al fosforo si trova coperta con un batuffolo di cotone.
(...) Per innescare la granata sarà sufficiente svitare il coperchio di latta, raddrizzare la miccia e, una volta tolto il disco di tessuto che si trova nel tappo, sfregare il fiammifero sul pezzo di carta vetro o sulla sostanza inerte. Lo sfregamento accenderà il fiammifero, la cui fiamma passerà immediatamente alla miccia, e una volta consumatasi questa, alla carica della granata.
14. Le esplosioni delle granate da guerra proiettano frammenti irregolari in un raggio inferiore ai 100 metri.

Javier possiede questo stesso ordigno, con il coperchio in ottone ad avvitamento, recuperato nei dintorni di Madrid. La sua granata però, al contrario della mia, è esplosa, e manca quindi di tutta la parte inferiore. Eccola in una foto che mi ha gentilmente inviato:



Come già era accaduto per altri due oggetti catalogati nel blog (la cassetta di pronto soccorso e il libro di pasticceria francese), mi è stato proposto l'acquisto del pezzo, ma non ho accettato. Tanto più che si tratta di un ricordo di famiglia.
Su richiesta di Javier, ho però proceduto ad una misurazione completa della granata, in quanto sarebbe sua intenzione, sulla base dei dati raccolti, realizzare una copia dell'ordigno originale.

Per il momento ringrazio tutti gli interessati e rimango in attesa di ulteriori sviluppi...

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