5.6.08

r/009 - Pietra pomice di Pompei

La pomice è una roccia magmatica effusiva, leggerissima per l'elevatissima porosità.
Si forma principalmente da eruzioni di tipo esplosivo, e la porosità è dovuta alla formazione di bolle di gas di struttura simile alla schiuma nella matrice vetrosa della roccia.
Il rapido raffreddamento mantiene la struttura vescicolare, e la parte solida è costituita da roccia amorfa, raramente con una piccola componente cristallina. La massa solida è alla fine costituita prevalentemente da silice, con disciolti vari ossidi metallici (di alluminio, titanio, ferro, manganese ed altri).
La pietra pomice, data la sua elevata porosità è l'unica pietra a galleggiare nell'acqua.

Il 24 agosto dell'anno 79 d.C. il Vesuvio rientrò in attività dopo un periodo di quiete durato probabilmente circa otto secoli, riversando sulle aree circostanti, in poco più di trenta ore, circa 4 Km3 di magma sotto forma di pomici e cenere.
L'eruzione ebbe inizio intorno all'una del pomeriggio del 24 agosto con l'apertura del condotto a seguito di una serie di esplosioni derivanti dall'immediata volatizzazione dell'acqua della falda superficiale venuta a contatto con il magma in risalita. Successivamente una colonna di gas, ceneri, pomici e frammenti litici si sollevò per circa 15 km al di sopra del vulcano. Questa fase dell'eruzione si protrasse fino all'incirca alle otto del mattino successivo, e fu accompagnata da frequenti terremoti.

Approfittando nella notte di una apparente pausa nell'attività eruttiva, molte persone fecero ritorno alle case che erano state lasciate incustodite. Ma furono sorprese nella mattinata dalla ripresa dell'attività durante la quale si verificò il collasso completo della colonna eruttiva, che determinò la formazione di flussi piroclastici che causarono la distruzione totale dell'area di Ercolano, Pompei e Stabia.

La successione stratigrafica dei depositi dell'eruzione del 79 d.C. può essere suddivisa in 8 differenti unità eruttive, caratterizzate da differenti distribuzioni areali:


DETTAGLI:
Dimensioni: ± 2 x 3,20 cm
Peso: 5 gr

Provenienza:
Pompei, estate 2003. Una pietra a caso raccolta dal terreno che nasconde ancora parte delle rovine, trattenendo a stento l'impulso di scavare a mani nude a caccia di reperti.


fonti: "Pomice", da Wikipedia /"L'eruzione del 79 d.C.", da Osservatorio Vesuviano

2 commenti:

peppe messina ha detto...

salve ,ho letto come nasce la pietra pomice,in realtà io da ragazzino ne ho trovata una in una discarika
una pietra di pomice strana e bella..ha una goccia di non sò che cosa...di colore verdeo azzurro...meravigliosa..non so aki farla vedere per avere una risposta

Werner Maresta ha detto...

Io non sono un esperto in materia, dovrebbe vederla un geologo... Se nella tua città c'è un museo di storia naturale o di mineralogia, magari lì c'è qualcuno che può darti più informazioni.
Quella goccia potrebbe anche essere un frammento metallico (di rame o bronzo) rimasto inglobato nella pietra, e che poi ossidandosi ha assunto quella colorazione. Ma ovviamente non vedendola è solo una supposizione.

Il fatto che sia stata trovata in una discarica, comunque, è perfettamente in tema con "Il Rumentaio"!
Auguri per la tua ricerca!

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