1.12.08

r/024 - Cartolina romantica

Cartolina illustrata per innamorati, raffigurante un'illustrazione di Alfred James Dewey dal titolo "Sparking" (Corteggiamento).

Sull'immagine sono state aggiunte a pastello le cifre "1902-1912". Si tratta infatti di una cartolina spedita in occasione di un anniversario, il decimo per la precisione.

Il mittente è un certo Vittorio, che scrive da Milano alla signora Elisabetta, residente in un paese della provincia di Cuneo (ho volutamente sfumato il cognome e l'indirizzo per questioni di privacy, anche se le persone qui citate sono sicuramente decedute da parecchi anni).

La cartolina è stata effettivamente spedita nel mese di giugno del 1912, come prova il timbro, ed affrancata con un francobollo da 10 centesimi, raffigurante re Vittorio Emanuele II.

Non mi è del tutto chiaro però il significato dell'anniversario. La prima impressione che ho avuto è che si trattasse di una coppia di fidanzati, che per qualche ragione si trovavano lontani nella fatidica data, e comunicavano così tramite posta...
Poi però ho notato che la destinataria viene indicata come "signora". Nessun problema, allora si tratta di un anniversario di matrimonio!
Eppure... nell'indirizzo, la signora Elisabetta viene indicata anche con il cognome del marito, preceduto dall'appellativo "ved.", abbreviazione per "vedova". E allora?

Chissà, forse è una storia che la signora portava avanti in modo "non ufficiale" dopo la morte del marito per evitare di dare spazio alle malelingue, in fondo stiamo parlando dei primi anni del '900...
Comunque ognuno può immaginare una storia diversa. Quella vera non la sapremo mai.
Ma quello che si trova sul retro della cartolina è un vero gioiello, e merita di essere letto: una poesia d'amore scritta da un uomo alla sua innamorata...

(Per chi non riuscisse a leggerla dall'originale, la trascrivo più in basso)


Son dieci anni!... Splendeva il sol raggiante
nel cielo azzurro. Ed erano profumi di rose e di giaggiolo, ne la casa tra i monti lontani. Un sentier si apriva dinanzi a noi, d'affetti e fiori, tutto abbellito, ed a noi dolce pareva l'inoltrarsi per esso e piano e lieto il sentier de la vita!
E son dieci anni!
E fu talora ripido il sentiero, irto di roccie e furono giornate tristi di nebbia e ricercammo invano il cielo azzurro ed il raggiante sole. Ma pur talora il sole e il cielo azzurro apparvero a noi, ne la vicenda alterna degli anni. E in giorno buio trovammo il sole ed anche il cielo azzurro ne lo sgaurdo dei bimbi!
E son dieci anni!
Prosegue il sentier aspro verso il monte e dura la fatica, che conforta il grande Amore, lungo più che il Tempo!


Milano, la sera de il 1° Giugno 1912.

Una nota a margine scritta con calligrafia differente, forse aggiunta in fretta prima dell'invio, dice:

"Grazie dei fiori e degli auguri affettuosi, baci e saluti a te e sorelle. (Maria e) Vittorio"

La cara Maria (forse sorella di Vittorio?) poteva anche evitare di intromettersi, ma evidentemente era più forte di lei...

Comunque mi sembra di vederla, la signora Elisabetta, mentre legge questa cartolina appena recapitata dal postino.
E vedo anche Vittorio: baffetti sottili, camicia bianca ben infilata nei pantaloni e due grosse bretelle... Non so perché, ma me lo immagino seduto sul letto di una camera d'albergo, reclinato su un fianco mentre scrive la sua poesia.
Chissà se i due si saranno poi rivisti... o sposati. Chissà chi sono questi bimbi di cui si parla nel testo, e chissà cosa ne sarà stato di loro. Mi risulta inevitabile pensare che da quando quella mano ha tracciato quelle parole sulla carta siano passati ormai quasi cento anni, e che solo tre anni dopo sarebbe scoppiata la prima guerra mondiale...
Eppure, se qualcuno ha conservato questa cartolina per così tanto tempo, vuol dire che la cosa non è finita lì...

Curiosamente, questo decimo anniversario, coincide quasi esattamente con un altro evento riportato dai giornali dell'epoca.
La mattina del 14 luglio 1902 infatti, a Venezia, crollava rovinosamente al suolo l'antico campanile di San Marco, vittima di un cedimento strutturale. Per fortuna non ci furono vittime, ma la notizia fece molto scalpore, e l'amministrazione comunale si mosse subito stanziando la bella cifra di 500.000 lire per contribuire alla sua ricostruzione.
Il 25 aprile 1912, esattamente 10 anni dopo, veniva inaugurato il nuovo campanile.
Nell'immagine qui a sinistra, una foto falsa che circolava in quegli anni ne illustra il crollo.

Si saranno accorti i nostri Vittorio e Elisabetta di questa curiosa coincidenza?

DETTAGLI
Dimensioni: cm 9 x 14

Provenienza:


Questa interessante testimonianza è stata da me ripescata (insieme ad altri vecchi documenti) in un contenitore per il riciclaggio della carta nel quartiere genovese di Albaro, vicino ad una nota rivendita di mobili e oggetti usati. Evidentemente non era materiale abbastanza interessante per i frequentatori del bazar, a caccia di portafoto dorati e posacenere a forma di gondola... "ricordo di Venezia".
Un giorno o l'altro anche qualche pezzo del genere finirà nel Rumentaio...

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