22.2.12

r/038 - Oro alla Patria

Ricevuta per la donazione di oggetti in oro da parte di cittadini italiani durante la giornata nazionale "Oro alla Patria" organizzata dal regime fascista il 18 dicembre 1935 XIV.


Questo oggetto, pur avendo origini ben diverse, si ricollega idealmente al canzoniere già esaminato in r/015.
Mentre in quel caso si trattava di un calendario propagandistico pubblicato in occasione della guerra in Abissinia, qui ci troviamo davanti ad un'interessante testimonianza di ciò che avvenne nei primissimi mesi di guerra.

Il 25 ottobre 1935 l'Italia iniziò ufficialmente l'occupazione del territorio etiopico, ricevendo circa un mese dopo una serie di sanzioni da parte della Società delle Nazioni, in massima parte contraria all'invasione. 
A detta degli storici le suddette sanzioni furono piuttosto blande e non impedirono comunque i movimenti di truppe e i rifornimenti italiani sul territorio etiope. Il regime però, che godeva in quel momento del maggior consenso (probabilmente di tutto il ventennio fascista), colse la palla al balzo e al fine di recuperare le perdite economiche derivanti dalle sanzioni e risollevare le finanze nazionali organizzò la "donazione volontaria" di oro alla patria.


Il 18 dicembre di quell'anno, migliaia di persone in tutto il paese (tra cui personalità eccellenti quali Guglielmo Marconi, Luigi Pirandello e Gabriele D'Annunzio - ma anche la famiglia reale) donarono le loro fedi nuziali o medaglie auree al governo, il quale le fuse in lingotti e consegnò ai solerti cittadini una ricevuta che attestava l'avvenuta donazione.


Quella che vedete nelle scansioni è appunto una di quelle ricevute, rilasciata a quattro donne residenti a San Colombano Certenoli, un piccolo comune dell'entroterra di Chiavari, in Liguria.
La ricevuta è cumulativa, essendosi evidentemente presentate le quattro assieme. Nessuna di loro dona la fede nuziale, cosa che mi induce a pensare che si trattasse di donne nubili, tranne la quarta, dove si specifica il cognome del marito.

Se le suddette signorine fossero sostenitrici convinte del regime oppure collaborassero per evitare di attirare attenzioni sconvenienti, non è dato saperlo. Certo è che in un paesello così piccolo (guardate su Google maps e ve ne renderete conto) la mancata partecipazione all'evento non poteva passare inosservata.
Tra l'altro il comune di San Colombano risulta tra le città decorate al valor militare per la Guerra di Liberazione, grazie all'attività dei partigiani che tra quei monti avevano la loro base e che ricevevano appoggio da buona parte della popolazione locale.

Ma vediamo il documento nei dettagli:

Mod. 25 A

P.N.F.
FEDERAZIONE DEI FASCI DI COMBATTIMENTO DI GENOVA

FASCIO DI COMBATTIMENTO / GRUPPO RIONALE FASCISTA   S.Colombano

OFFERTA N° 10936

ORO ALLA PATRIA

RICEVUTA PROVVISORIA

Il sottoscritto Segretario del Fascio / Fiduciario del Gruppo di S.Colombano
riceve da Lertora Caterina, Valente Luigia, Cuneo Emilia, Devoto Carmela in Devoto
abitante a S.Colombano in Via - N. -
i seguenti oggetti dichiarati d'oro e di proprietà dell'offerente quale OFFERTA DI ORO ALLA PATRIA.

Rispettiv.te = 1 ciondolino
                      1 ciondolino
                      1 anello rotto
                      2 orecchini    > grammi due (2-)

S.Colombano, li 18-12-35XIV

IL SEGRETARIO / IL FIDUCIARIO
Murano
(timbro P.N.F. - SEZIONE S.COLOMBANO - CERTENOLI)


P.S. - A scarico della presente verrà trasmessa regolare ricevuta della Banca d'Italia.

Sul margine sinistro si legge: "Da consegnare all'Offerente."



Insomma, una ricevuta provvisoria alla quale non saprei dire se abbia fatto seguito un documento definitivo. Forse no, visto che la presente è stata conservata fino ad oggi.

DETTAGLI:
Dimensioni: cm 23 x 28
Provenienza:
Metà anni '90, una casa diroccata nei pressi di Carasco (GE), a pochi chilometri di distanza da S.Colombano).

Nessun commento:

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails